Come vincere l’inquietudine
L’inquietudine è come il colesterolo!
La parola inquietudine ha la sua radice in «essere divisi». L’inquietudine è un sentimento che divide interiormente e rende insicuri. Essa turba il nostro spirito e mina la nostra tranquillità. Ma nonostante ciò, l’inquietudine non un sentimento assolutamente negativo. È un po’ come il colesterolo, c’è quello buono e quello cattivo. Nello stesso modo, possiamo differenziare tra una parte d’inquietudine buona e l’altra cattiva o negativa. La buona inquietudine ci spinge a prenderci cura del nostro coniuge, dei nostri figli, della nostra famiglia e dei nostri amici. Al contrario l’inquietudine cattiva o negativa divide e disturba il nostro spirito, spingendoci in alcuni casi fino all’ansietà ed al tormento. È questa l’inquietudine che dobbiamo imparare a vincere. Per riuscire, vi suggerisco tre principi semplici ma efficaci.
1. Prendete un’attitudine positive e ottimista
In ogni circostanza imparate a dare più importanza ai vantaggi anziché agli inconvenienti. Evitate di concentrarvi sul bicchiere d’acqua mezzo vuoto. Concentratevi piuttosto sul bicchiere d’acqua mezzo pieno. Certamente non dovete ripetervi cento volte al giorno «Io sto bene, non ho nessun male, io sono felice…», quando forse avete perso il lavoro, una persona amata è deceduta o il vostro coniuge vi ha lasciato. Non si tratta di negare la realtà della sofferenza, ma, con l’aiuto di Dio, cambiare il vostro modo di vedere le circostanze. Voi non siete responsabili di tutto ciò che vi accade. Siete però responsabili della scelta delle vostre reazioni.
2. Imparate ad avere fiducia
La fiducia e la fede in Dio vi permettono di considerare la vita sotto un altro punto di vista e di essere più positivi. Coloro che hanno fiducia in Dio riescono a gestire meglio queste situazioni ed a vincere l’inquietudine.
Un esempio: Di tanto in tanto mi reco ad Haiti, una piccola isola vicino alla repubblica domenicana. La situazione economica, politica e morale di questo paese è catastrofica. Ben il 60% della popolazione è disoccupata. La prostituzione, l’insicurezza e le baraccopoli sono l’esperienza quotidiana e le cause d’inquietudine sono innumerevoli. Durante questi viaggi sono rimasta sempre sorpresa. Mi aspettavo d’incontrare uomini e donne scoraggiati e inquieti. Invece ho incontrato persone che nonostante i grandi problemi della vita confidano profondamente in Dio. La fede permette loro di vincere le inquietudini, di non sprofondare nella disperazione e di credere in un avvenire migliore.
3. Pregate
La preghiera è il mezzo pratico per scaricarvi delle vostre inquietudini. La vostra preghiera deve essere indirizzata a Dio, il nostro Padre celeste, poiché Egli conosce le vostre preoccupazioni. L’Evangelo ci dice che alla fine della sua vita, Gesù era angosciato. La scena si svolge a Gerusalemme, nel giardino di Getsemani. La notte è scesa, Gesù in ginocchio prega. Tormentato, pensa alla sua ormai prossima morte. Poche ore dopo sarà inchiodato su una croce e patirà grandi sofferenze fisiche. L’Evangelo ci descrive così quei tremendi momenti: «Ed essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.» Luca 22:44.
Per esperienza Gesù sa cosa sono la paura e le angosce. Egli può capirvi meglio di chiunque altro. Egli può darvi sollievo. La Bibbia ci dice che Gesù è stato crocefisso ed è morto per i nostri peccati, ma anche per le nostre angosce e le nostre inquietudini. Ecco perché la Bibbia ci invita a rivolgerci a Lui e ci dice: «Gettate su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi».